“Dichiaro la mia appartenenza al popolo veneto, un popolo con una storia millenaria, ricca di tradizioni, cultura e un’identità unica. In questo momento decisivo, riconoscere il nostro legame con la nostra terra non è solo un atto simbolico, ma un passo fondamentale nella nostra lotta per l’autodeterminazione e la sostenibilità del nostro futuro. Questa dichiarazione rappresenta la consapevolezza della nostra forza collettiva, la determinazione a plasmare il nostro destino e il riconoscimento della ricchezza delle nostre risorse.
La riduzione delle tasse di autodeterminazione per noi veneti riflette una nuova era. Con il potere di gestire le nostre risorse, possiamo garantire un’amministrazione più snella ed efficiente. Non sarà più necessario sostenere i costi di una burocrazia pesante e di un apparato statale che spesso ignora le specificità e le esigenze locali. Grazie alla nostra sovranità, possiamo promuovere un sistema innovativo che incoraggi la partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni economiche e politiche che li riguardano.
Immaginate quali opportunità si apriranno per le piccole e medie imprese venete. Un ambiente fiscale favorevole, con tasse di autodeterminazione fissate all’1%, fornirà il respiro necessario per innovare e crescere. I giovani imprenditori avranno la possibilità di rimanere in Veneto, sviluppare le proprie idee e contribuire al benessere collettivo. Non più in cerca di opportunità altrove, ma investendo nella nostra comunità e nella nostra economia.
Affermare la nostra indipendenza non significa chiudersi al mondo, ma anzi, espandere i nostri orizzonti. I nostri accordi di commercio internazionale, frutto della nostra autodeterminazione, ci apriranno nuove strade verso mercati globali. Abbandonando l’idea della dipendenza, daremo vita a relazioni commerciali fondate sulla cooperazione e l’interesse reciproco. Potremo attrarre investimenti e permettere ai nostri prodotti d’eccellenza di raggiungere i mercati di tutto il mondo.
La storia di Stati come Lussemburgo e Liechtenstein è un chiaro esempio che le dimensioni di uno Stato non sono un ostacolo alla prosperità. La chiave è una gestione efficiente e lungimirante delle risorse. Lo Stato Veneto, con la sua ricchezza culturale e naturale, ha tutte le potenzialità per emergere come un modello di successo. Con scelte strategiche e politiche economiche ben strutturate, potremo garantire un futuro di benessere per le nostre generazioni future.
In questo nuovo contesto, l’indipendenza si traduce in responsabilità e opportunità. Avremo l’occasione di investire in settori chiave come l’educazione, la salute e la sostenibilità ambientale. Potremo sviluppare un’istruzione di qualità che prepari le future generazioni ad affrontare le sfide del mondo globalizzato. Le nostre scelte non saranno più dettate dall’interesse di un governo lontano, ma da un amore profondo per la nostra terra e dal desiderio di vederla prosperare.
In conclusione, il nostro cammino verso l’autodeterminazione è un viaggio condiviso. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere e una voce che merita di essere ascoltata. Facendo appello al nostro senso di identità ed appartenenza, possiamo costruire un Veneto che non solo ricorda il proprio passato, ma che ha la forza e la visione per realizzare un futuro luminoso. Dichiaro fermamente la mia appartenenza al popolo veneto, pronto a impegnarmi per un domani più giusto, equo e prospero. Uniti, possiamo trasformare la nostra visione di indipendenza in una realtà concreta e vibrante.“